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  • Immagine del redattoreInnavoflora

Ortensie in giardino e in vaso

Fiori grandi e vistosi, di lunghissima durata: l’ortensia è una pianta meravigliosa in balcone e in giardino. Chiede poche attenzioni, vive per molti anni e ama gli angoli freschi, umidi e ombrosi dove è difficile trovare altre piante capaci di regalare tanta bellezza e colore in estate.


Amatissime in Cina, Giappone e Corea fin dall’antichità, solo nel ‘700 le ortensie hanno cominciato ad arrivare in Europa dall’Oriente (la terra d’origine delle ortensie classiche) e dagli USA, dove alcune specie crescono spontanee nelle foreste della montagne sulla costa orientale. L’ortensia è anche una splendida pianta da regalo perché esprime un messaggio importante: amore fedele e amicizia sincera e durevole. Le ortensie

bianche sono anche un augurio di lunga vita; quelle blu vogliono dire “facciamo pace ”.


L’Italia ha una grande tradizione nella produzione di ortensie in varietà diverse. Vivai di produzione sono presenti soprattutto in Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Da queste regioni arrivano esemplari di ortensie di varie tipologie e dimensioni, veri gioielli per il giardino e il terrazzo.



L'ortensia in balcone e terrazzo

Ottima pianta per vasi e cassette profonde almeno 30-40 cm minimo, l’ortensia (il cui nome botanico è Hydrangea) vive bene in terrazzo in posizioni ombreggiate e riparate dal vento, con irrigazioni (regolari e abbondanti e molta umidità ambientale, fornita con frequenti spruzzature o docce sul fogliame. L’ortensia ha il vantaggio di resistere bene al freddo.

Per ottenere un vero spettacolo è consigliabile comporre gruppi di ortensie dello stesso tipo ma di colori diversi (bianco, rosa, azzurro-lilla...); i fiori restano belli anche quando cominciano a perdere il colore, conservando un fascino speciale.


L'ortensia in giardino

In condizioni idonee di terreno e umidità, l’ortensia in giardino diventa un grande arbusto generoso e longevo. Grazie a queste caratteristiche, i vari tipi di ortensia si possono utilizzare per formare folte siepi e bordure con lunga fioritura.

Piante dalla forte personalità, le ortensie stanno bene anche da sole, ma si possono creare abbinamenti con piante dalle stesse esigenze di ombra: gardenie, aucuba, piccole conifere... Ai piedi delle ortensie si possono piantare bulbi a fioritura primaverile (narcisi,

crochi, giacinti...) che fioriranno quando le ortensie sono ancora in riposo.



LO SAPEVI?

Hydrangea quercifolia (in alto a sinistra) è di origine americana, come Hydrangea arborescens, che fu la prima specie a giungere in Europa nel 1736: supera i 3 metri di altezza, i fiori bianchi a pannocchia durano per settimane e il fogliame in autunno assume bei colori. Vive a lungo, anche due o tre decenni.



Ortensie speciali e insolite

Oltre alle ortensie classiche, c’è una scelta di specie e varietà meno note e bellissime, ecco qualche idea:

• Lacecaps: hanno corolle piatte con fiorellini al centro e i petali nel lato esterno, in vari colori

• Hydrangea paniculata “Vanille Fraise”: fiori a pannocchia, bianchi, che assumono sfumature rosa e porpora man mano che la stagione avanza.

• Hydrangea petiolaris, rampicante, è molto robusta e vigorosa, ama l’ombra umida e produce tanti fiori bianchi delicati e leggeri come pizzi

• Hydrangea villosa ha il pregio di fiorire tardi, tra luglio e settembre.


Come e quando potare le ortensie

La potatura dell’ortensia si esegue in autunno per un primo intervento di pulizia e di accorciamento dei rami troppo allargati, più che altro per evitare che si spezzino con il vento o la neve. I fiori ormai secchi possono essere lasciati sulle piante (hanno una funzione

protettiva). In febbraio-marzo si fa la vera e propria potatura: vanno eliminati i rametti deboli, quelli incrociati fra loro e quelli vecchi di tre-quattro anni, recidendo sopra una gemma con un taglio obliquo. Con questa potatura si stimola la pianta a emettere altri rametti vigorosi, che daranno fiori.



UN NOME, UNA STORIA D'AMORE

Il nome scientifico delle ortensie è Hydrangea; quello popolare “ortensia” fu scelto da Philibert de Commerson, esploratore francese di fine ‘700, in onore di un’astronoma, Madame Nicole-Reine Lepaute, di cui era innamorato: nell’intimo, la Lepaute si faceva chiamare Hortense.



Cura e manutenzione dell'ortensia


Ambiente e terreno: ha bisogno di posizione semiombreggiata, soprattutto protetta dal sole forte del mezzogiorno e del pomeriggio, e molto umida. Il terreno deve essere con pH acido (terriccio per acidofile/per azalee), con ottimo drenaggio, sia in vaso sia in piena terra, altrimenti le radici soffrono.

Rinvaso: dopo l’acquisto, se non viene trapiantata in giardino è bene rinvasare l’ortensia in un contenitore più largo e soprattutto più profondo, per consentire l’espansione delle radici e la conservazione di una buona umidità del substrato.

Innaffiatura e concimazione: le ortensie in vaso vanno annaffiate almeno 3-4 volte

a settimana, in estate; le piante in piena terra richiedono almeno due o tre irrigazioni settimanali se il clima è caldo e asciutto (l’ideale è l’irrigazione a goccia). L’acqua deve essere possibilmente povera di calcare altrimenti i fiori sbiadiscono e la pianta si indebolisce. Utili le docce o spruzzature serali, quando il sole è tramontato. La concimazione

va fatta con un prodotto liquido o granulare del tipo per acidofile/per azalee.

Come conservare i fiori blu-azzurri: il colore è determinato dalla varietà, ma il terreno

e l’acqua giocano un ruolo fondamentale; è utile il prodotto “azzurrante per ortensie”

unitamente a somministrazioni di concimi a base di chelato di ferro, che evita le foglie pallide con nervature evidenti (clorosi) e l’indebolimento della pianta. L’azzurrante

accentua il colore azzurro e spinge il rosa verso il lilla-azzurro; le ortensie

bianche, invece, non possono cambiare il colore.

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