Opulenta, magnifica, regale, carnosa, provocante e tremendamente sensuale: la peonia schiude ora, tra metà aprile e metà maggio, le enormi corolle prorompenti di colore e carnalità, per la gioia dei nostri occhi. A buon diritto contende lo scettro di “regina dei fiori” alla rosa, fra noi Occidentali, che non la proclamiamo Regina perché il suo splendore – purtroppo – si esaurisce in 30 giorni, mentre la rosa ci regala emozioni fino a novembre.
Però nulla osta al chiamarla “Regina d’Oriente”, visto che proviene dalla Cina: fra l’altro, dal 1903 con la dinastia Qing la peonia è il fiore nazionale cinese. Laggiù, sono un elegante quanto elitario simbolo culturale: a Luoyang e a Heze, nella Cina centro-orientale, dottori e contadini, manager e casalinghe, politici e spazzini, in totale decine di migliaia di persone pagano un biglietto per sedersi una mezz’ora in meditazione davanti a una peonia in fiore. E i grandi saggi orientali sono sempre ritratti in contemplazione di una peonia.
Qui in Europa la peonia è un lusso che praticamente tutti possiamo permetterci: soprattutto le peonie erbacee hanno un costo molto contenuto, mentre quelle arboree o arbustive in cambio possono vivere anche 300 anni, un bellissimo regalo per i bis-bis-bisnipoti! Cercatele adesso nel vostro Centro di Giardinaggio, e fatevi tentare dalle varietà che vibrano in sintonia con il vostro cuore!
Peonia arborea, zero cure, tranne una
Longeva, robusta e autonoma, la peonia arborea o arbustiva è un piacere da coltivare: perfino le cure di cui ha bisogno sono talmente minime da non creare alcuna ansia. Un solo precetto indispensabile da rispettare: la profondità giusta d’impianto. Il punto d’innesto deve sempre rimanere a 10-12 cm di profondità, per venire poi rincalzato negli anni successivi, in modo che l’innesto arbustivo possa radicare, rafforzando la pianta rispetto al “vivace” portinnesto erbaceo. Per il resto, bastano una buona terra del giardino, una concimazione a fine fioritura e in autunno, e un apporto regolare d’acqua in primavera se non dovesse piovere dal cielo.
L’armonioso cespuglio ci ringrazierà lignificando annualmente una parte dei nuovi getti, e crescendo – assai lentamente – fino a un paio di metri d’altezza. Spoglio durante l’inverno, schiude le gemme già a febbraio e fiorisce in aprile-maggio, mantenendo poi il fogliame fino a settembre.
Istruzioni per l’uso delle peonie arboree
Non spaventatevi se la peonia arborea messa in giardino non fiorisce: a volte passano anche 4-5 anni dall’impianto per avere il primo fiore, e anche 6-7 se si conta dall’anno d’innesto. È lenta, ma affidabilissima.
Datele una posizione definitiva: ancora più delle erbacee, le arbustive vanno messe a dimora in un punto che sia “per sempre”, quello dove prospereranno per centinaia d’anni; non sopportano infatti di venire espiantate e ricollocate, stentano a riprendersi e raramente riescono a crescere di nuovo con rigoglio.
Non coltivatela in vaso: il robusto e profondo apparato radicale soffre già dopo pochissimi anni anche in un mastello, azzerando la fioritura. Non è ideale come fiore reciso: una volta separate dalla pianta, le corolle si sfogliano rapidissimamente, facendo rimpiangere di averle tagliate.
È perfetta se amate vivere il giardino più che l’appartamento, e se ne apprezzate la bellezza prolungata fino all’autunno, momento in cui i cespugli si ammantano di mille tinte calde, dal giallo al rosso, regalando una seconda stagione di splendore a chi lo sa cogliere.
Peonia erbacea, facilissima
La peonia erbacea è più “malleabile”: si adatta al vaso (grande, almeno 28 cm come primo impianto) per almeno una decina d’anni, e ha profumatissimi fiori duraturi come reciso (anche per una decina di giorni se l’ambiente è fresco e l’acqua viene cambiata giornalmente). A differenza delle cugine arboree, le erbacee emettono ogni anno in primavera la parte aerea, che fiorisce in aprile-maggio per poi scomparire con i primi freddi. Il cespo si accresce orizzontalmente, restando però nel corso degli anni sempre della stessa altezza (mentre la peonia arborea si alza di anno in anno).
Anche con le erbacee la messa a dimora è cruciale, ma diversa dalle arboree: la corona di gemme sovrastante le radici va coperta appena da 2-3 cm di terra, giusto perché non si asciughi (si dice che “debba sentire le campane”). Disponendole più in profondità rischiate di non vederle mai fiorire, o di aspettare anni per il primo bocciolo.
7 consigli di coltivazione
Le peonie stanno bene ovunque, tranne che in riva al mare: non sopportano il caldo afoso, il sole rovente e l’aria salmastra. Adorano invece il gelo: in Cina tollerano senza problemi –40 °C. Anzi, per la fioritura, necessitano proprio di un certo periodo di tempo al freddo invernale, per cui si vivono benissimo anche sulle Alpi.
Alla piantagione, lasciate intorno a loro uno spazio di 1,5 m se erbacee, 2 m se arbustive.
La rincalzatura è indispensabile per le arbustive nei primi 7-8 anni dall’impianto e sporadicamente in seguito; si effettua in autunno. Consiste nell’ammucchiare una montagnola di terra tutt’intorno alla base del fusto, per coprire la prima parte di legno. Lo scopo è quello di far radicare l’innesto arbustivo.
Richiedono annaffiature abbondanti all’impianto fra febbraio e aprile se il terreno non è umido a sufficienza, poi medie e regolari per tutto il primo anno dall’impianto, soprattutto in primavera. In seguito solo tra marzo e giugno se non piove a sufficienza. Dunque sono ecosostenibili.
Si concimano in marzo e in novembre con un prodotto granulare a lenta cessione per arbusti da fiore (es. per rosai) o da giardino. La concimazione autunnale può essere effettuata anche con un prodotto organico: stallatico pellettato, compost, cornunghia ecc.
Eliminate i fiori sfioriti se non vi interessano i frutti, dall’architettura barocca.
In contenitore resistono solo le peonie erbacee, in un diametro iniziale di almeno 30 cm e rinvasando fino a 45-50 cm. Il drenaggio dev’essere ottimo (3 cm di ghiaia grossa) e il terriccio per metà per piante da fiore e per metà buona torba. Le annaffiature devono essere regolari anche d’estate, e dovete aggiungere una concimazione a fine giugno con il prodotto granulare.
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