In febbraio l’allungamento delle giornate è già percepibile e, spesso, si accompagna a belle giornate di sole, che fanno scattare la voglia di fiori sul balcone e sul terrazzo (ma anche in vaso ai lati dell’ingresso in giardino). Il vostro pensiero va subito alle primule, alle pratoline pompon e alle viole in mille colori? Certo, è una buona soluzione, sempre valida e di buona resa estetica, ma perché non vi sbizzarrite con qualcosa di diverso, per colori e per forme, che vi terrà compagnia fino all’avvento di petunie e gerani in aprile? Vi proponiamo cinque piante spettacolari e insolite, per il Nord e per il Sud, reperibili nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia.
Cineraria, bellezza per esterni
È una margherita dalle grandi (fino a 8 cm di diametro) infiorescenze sgargianti, bianche, rosa, rosse, blu, viola, prodotte in abbondanza da febbraio a maggio: la cineraria (Pericallis ibrida) non passa certo inosservata. Non fatevi però tentare dal godere della sua bellezza in casa: teme l’aria calda e stagnante, quindi il posto giusto è in esterni, sul balcone o in giardino. Attenzione però: se la temperatura scende sotto i 6 °C, dovete coprirla con un telo di non tessuto o, meglio, ritirarla in un luogo fresco come un pianerottolo, un androne, una veranda, finché la colonnina di mercurio non risale. In zone miti, invece, può rimanere in esterni per tutto l’anno, a mezz’ombra soprattutto da aprile in poi.
All’acquisto non rinvasatela: lo farete a fine fioritura con un buon terriccio per piante da fiore e 3 cm di ghiaia sul fondo del vaso. Bagnatela con regolarità appena il terriccio si sta asciugando, soprattutto finché è in fiore, e concimatela con un buon prodotto liquido per piante da fiore ogni 10 giorni. Tagliate regolarmente i fiori appassiti per prolungare la fioritura. Poi, se volete tenerla da un anno all’altro (è perenne, anche se in genere si coltiva come annuale), potatela a 10 cm d’altezza a ottobre. Ha un solo nemico: il ragnetto rosso, che attacca gli esemplari tenuti in casa al caldo oppure stressate da mancanza d’acqua; combattetelo irrorando sapone molle oppure olio di Neem.
Euforbia, la più strana
Se amate le stranezze, l’euforbia (Euphorbia characias) fa proprio per voi, a partire dai “fiori” (che fiori non sono, infatti si chiamano “ciazi”): produce grandi (anche 80 cm d’altezza per lo stelo fiorale) ombrelle (fino a 25 cm di diametro complessivo) di ciazi verde limone con occhio scuro, per un effetto Wow assicurato da febbraio a maggio. Intorno alle ombrelle danzano rami fogliosi, alti fino a 1 m, coperti di foglie lanceolate, color verde glauco, anch’esse parecchio singolari.
Questa erbacea perenne non teme né il caldo torrido né il gelo, ed è quindi adatta a ogni tipo di clima dalle Prealpi comprese in giù. In giardino si espande da sola a partire dal secondo anno, mentre in balcone o terrazzo andrà rinvasata in giugno in un contenitore da almeno 24 cm per una singola pianta, con 3 cm di ghiaia grossa sul fondo e buon terriccio per arbusti da giardino. Ama il sole o la mezz’ombra e le annaffiature regolari (ma senza ristagni) appena il substrato si è asciugato, con fertilizzante per piante da fiore ogni 20 giorni. Se si allarga troppo, legatela: potrete potarla a 5 cm da terra solo in novembre.
Iberis, la nuvola bianca
Un simpatico cespuglietto che da febbraio ad aprile diventa una nuvoletta bianca di fiori a contrasto con il fogliame minuto e verde scuro che quasi scompare dietro al candore. L’iberide (Iberis sempervivum) è generosa e perenne, si adatta alla vita in balcone oppure in giardino dove dà il meglio nella roccaglia, ma può fungere anche da bordura bassa lungo un’aiuola o il vialetto d’accesso. Non teme il freddo né il caldo: sopporta temperature da –10 a +40 °C, e resiste impavida al vento, anche salmastro.
Mettetela al sole o a mezz’ombra e, sul balcone, in posizione molto ventilata, per es. sulla ringhiera o balaustra oppure su un pilastrino: eviterete gli attacchi di ragnetto rosso. Rinvasatela solo a fioritura terminata, in un contenitore di almeno 20 cm di diametro, con 3 cm di ghiaia come drenaggio e un buon terriccio per arbusti da giardino. Annaffiatela con regolarità, concimando con un prodotto liquido per piante da fiore fino a settembre.
Ranuncolo, eccezionale bellezza
Dobbiamo ringraziare i floricoltori liguri se i fiori del ranuncolo (Ranunculus asiaticus) del Terzo millennio si sono trasformati in deliziosi pompon (8 cm ø) di decine di petali in decine di colori: bianco, crema, giallo più o meno carico, arancione e rosso in tante tonalità, rosa più o meno chiaro, e porpora fino al viola. Resistergli è impossibile, ma anche lui è una pianta da esterni, che tollera fino a 0 °C in fioritura.
Per evitare il rinvaso, spesso pericoloso sulle piante fiorite, mettete il vasetto in un contenitore grande il doppio riempiendo lo spazio fra i due vasi con terra che manterrà fresco il pane radicale del ranuncolo. Anche in questo caso, annaffiature regolari su substrato non del tutto asciutto e concimazioni ogni 7 giorni con un prodotto liquido per piante da fiore prolungheranno lo spettacolo fino a maggio, quando infine potrete rinvasarlo veramente e spostarlo all’ombra.
Violacciocca, profumatissima
È una “pianta della nonna”, molto apprezzata dal Dopoguerra fino agli anni ’80 e ora tornata finalmente di moda: la violacciocca (Matthiola incana) si distingue per il soave profumo che si spande per metri dai fiori, semplici o doppi, bianchi, gialli, albicocca, rosa chiaro o scuro, rossi o porpora. È una pianta legnosa perenne che, nella varietà a fiori semplici, vive per parecchi anni, perché non teme né il gelo né il caldo: tenetela al sole da ottobre ad aprile e all’ombra nei restanti mesi.
Perfetta per il balcone, a differenza delle altre va subito rinvasata appena acquistata, in due misure in più, con 3 cm di drenaggio sul fondo e buon terriccio per piante da fiore. Bagnatela appena il substrato si asciuga, aggiungendo una dose di concime liquido per piante da fiore ogni 10 giorni fino a settembre (anche se la fioritura termina a maggio). Tagliate regolarmente le spighe sfiorite per incentivare la fioritura.
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