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5 modi veloci per raccogliere le foglie

Aggiornamento: 31 gen 2022

Autunno, cadono le foglie… Lo sapete che questa è un’occasione meravigliosa per fare ginnastica senza spendere un soldo in palestra? E per godere ancora del tiepido sole novembrino, della nebbiolina che fa immaginare chissà quali misteri dietro l’albero, dei merli che razzolano tra il fogliame caduto…

Ma perché bisogna raccogliere le foglie? Il fogliame e i residui vegetali vanno raccolti almeno una volta a settimana, innanzitutto per motivi estetici; poi per evitare che il vento li sospinga dentro casa con le finestre aperte; ancora perché possono diventare il ricettacolo di malattie fungine e di parassiti vegetali che svernerebbero fra i detriti per ripresentarsi in primavera a infestare le vostre piante; quindi per evitare che le piogge e il calpestamento li possano compattare, soffocando l’erba sottostante e rendendoli comunque più difficili da rimuovere; infine perché si possono riutilizzare come pacciamatura oppure nel compostaggio.

Eppure ci sono attrezzi e apparecchi – reperibili nel vostro Centro Giardinaggio – che velocizzano l’operazione: non la compiono al posto vostro, ma perlomeno dimezzano la fatica necessaria ed evitano guai!


5 intelligenti soluzioni raccoglifoglie

1. Rastrello, ramazza, paletta, sacco. Se, su piccole superfici, utilizzate rastrello e ramazza, sappiate che esistono pratici sacchi raccoglifoglie pieghevoli, da portare in spalla, e carriole che si inclinano fino a terra, come se fossero una grande paletta. E per tirar su con un solo gesto un mucchio di foglie, ci sono speciali guanti “a paletta chiodata”, che trattengono tutto il fogliame. Non utilizzate le scope domestiche: per i residui appiccicosi ci vuole la ramazza da giardino in saggina. Non lesinate poi sull’acquisto di scope e rastrelli: gli oggetti che costano meno in genere hanno anche vita breve, poiché le frange e i denti facilmente si rompono o si staccano nell’arco di una sola stagione (i “primo prezzo” anche al primo utilizzo…).

2. Soffiatore/aspiratore. L’attrezzo più comodo del mondo, per superfici superiori ai 4-500 mq, perché consente di accumulare le foglie in un solo punto e di aspirarle nell’apposito sacco. I modelli con becco rigido permettono anche di staccare le foglie appiccicate a terra o al pavimento. Esistono anche versioni con funzione di triturazione del materiale aspirato per ridurre il volume dei residui. Per i piccoli giardini, invece, è sufficiente un semplice aspiratore. Prima di procedere alla raccolta, eliminate i detriti solidi di grosse dimensioni. Non spaventatevi al primo utilizzo del soffiatore: è necessario imparare a dosare il getto d’aria e la sua direzionalità; ovviamente. Non utilizzate in esterni il normale aspirapolvere domestico: non aspira a sufficienza e si danneggia il motore.

3. Idropulitrice. Macchina eccezionale per pulire gli esterni, in questo caso le pavimentazioni dalle quali rimuove ogni genere di residuo anche incrostato tenacemente, senza fatica e in poco tempo. Utilizzate l’acqua regolando la temperatura entro i 40 °C e il getto a una pressione moderata. Vale l’acquisto, perché si usa anche sull’arredo giardino, le vetrate, i giochi da giardino, i cancelli, le scale…

4. Reti antifoglia. Per grondaie, tombini, caditoie, scoli, pozzi e quant’altra condotta sia preposto a raccogliere l’acqua piovana, è fondamentale evitare che entrino le foglie e i detriti vegetali o inorganici, che intasano la raccolta facendo fuoriuscire l’acqua. Esistono apposite retine metalliche o in plastica pesante e robusta, da installare (o verificare nella loro integrità) in primavera: una volta al mese si controllano per rimuovere i resti accumulati, evitando così fatica e rischi d’inondazione o intasamento.

5. Retino o rete da laghetto. Se i detriti vegetali caduti nell’acqua del laghetto di piccole dimensioni rimangono lì, decomponendosi provocano un inquinamento del liquido e un impoverimento di ossigeno: i due fattori possono compromettere la vita di piante e pesci presenti nello specchio. Per eliminare le foglie cadute, il metodo classico prevede l’utilizzo del retino da laghetto, con manico telescopico (allungabile fino a 4 m) da utilizzare ogni 3-4 giorni, ma è sicuramente più comodo stendere l’apposita rete antifoglie in plastica, da mantenere ben tesa e ferma con sassi o mattoni sui bordi dello stagno, svuotandola due volte al mese. Nei laghetti più grandi, invece, la maggiore quantità d’acqua e la lontananza dagli alberi riduce o evita il problema.

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