Chi ha un prato “all’inglese” in genere le detesta: le talpe, infatti, pur vivendo sottoterra, si fanno notare perché all’inizio e alla fine di ogni galleria lasciano un mucchietto di terra di scavo, esattamente quello che i possessori di un tappeto erboso curato odiano…
Spezziamo subito una lancia a favore di questi schivi animaletti ciechi: mentre traforano il sottosuolo, si imbattono in uova, larve, insetti adulti e vermi che… divorano con gusto! E buona parte di questa microfauna terricola è dannosa alle radici delle piante! Quindi, prima di partire con il coltello fra i denti a caccia delle talpe, pensateci: è vero che vi ricamano il prato, ma in cambio liberano il vostro terreno da tutti gli insetti (come gli elateridi o ferretti, il maggiolino, l’oziorrinco), vermi (come i nematodi) e molluschi (sì, anche le uova di lumaca si mangiano) nocivi.
Se la zona colpita dalle talpe non è il prato all’inglese, visti i benefici si potrebbe anche salvaguardare il buffo mammifero, anziché cercare di sterminarlo.
Se invece proprio non sopportate quei mucchietti di terra, allora agite, ma senza metodi cruenti: non vi suggeriamo talpicidi né trappole che spezzano la spina dorsale, bensì sistemi dolci per accompagnarle… alla porta.
Perché il tappeto erboso
La talpa scava il terreno del tappeto erboso, perché necessita di un suolo privo di grosse radici, che ostacolano lo scavo e la tenuta delle gallerie. Predilige terreni morbidi e ricchi di humus, dove trova più facilmente il cibo, localizzato grazie all'olfatto e alle vibrazioni. Se il terreno è povero o sassoso, un singolo individuo dovrà scavare numerose gallerie per esplorare il sottosuolo in cerca di nutrimento, dando così l'impressione, dall'esterno, che l'appezzamento sia infestato. Se viceversa sono innumerevoli i cumuli di terra in un suolo ricco, gli individui sono proprio molti.
La presenza si manifesta attraverso i caratteristici cumuli di terra (diametro 10-20 cm) buttata fuori dalla galleria durante lo scavo. In base al numero di talpe presenti, i cumuli possono essere talmente tanti da distanziarsi anche di soli 50 cm.
Si nota soprattutto durante la bella stagione: in inverno rimane attivo, pur approfondendosi nel sottosuolo per ripararsi dal gelo, ma l’attività di scavo di nuove gallerie si verifica solo dalla primavera all’autunno.
I metodi incruenti
Liberarsi delle talpe non è semplice. Fondamentale è la tempestività dell’intervento, perché un conto è sloggiare un individuo, e un altro una decina: per fortuna riconoscere i caratteristici cumuli è facilissimo. Queste le opzioni “gentili” per farle scomparire, elencate in ordine crescente di efficacia.
Le piante dall’odore sgradevole. La Fritillaria imperialis o corona imperiale e l’euforbia catapuzia (Euphorbia lathyrus), utili in terreni piccoli (al massimo 100 mq). Sono utili come prevenzione, disposte in file serrate (una fritillaria ogni 50 cm, una catapuzia ogni 80 cm) lungo la recinzione per evitare che le talpe entrino nel vostro giardino. La fritillaria si trova sotto forma di rizomi nel vostro Centro Giardinaggio da settembre a novembre (epoca di piantagione).
La rete metallica. In alternativa al precedente, se è il terreno del vicino a essere appena stato infestato, per evitare il passaggio nel vostro lo potete recintare con una rete metallica a maglia stretta infissa nel suolo per almeno 50 cm.
Le bottiglie di plastica. Vuote e capovolte, poste su un palo da inserire negli ingressi delle gallerie: le vibrazioni prodotte dalle bottiglie quando c’è vento risultano fastidiose per questi mammiferi.
Gli apparecchi a ultrasuoni. Vanno posti vicino agli ingressi delle gallerie per infastidire e allontanare le talpe. Non infastidiscono cani e gatti di casa.
Le trappole di cattura. Scegliete quelle apposite per cattura talpe, non quelle a molla che le uccidono. Posizionatele agli ingressi di ogni galleria (dove ci sono i mucchietti) per catturare l'animale e liberarlo poi in un incolto a distanza di almeno 500 m. Verificatele ogni giorno, per non intrappolare troppo a lungo l’animaletto.
I concimi naturali. Oltre a nutrire l’erba, grazie all’odore che emanano (per es. il panello di ricino), allontanano le talpe. La calciocianamide disinfetta il suolo abbattendo la carica di microfauna presente, concima e nel contempo repelle le talpe con il suo odore.
Un gatto. È evidente che non è un metodo incruento, ma è naturale, sebbene eticamente condannabile…
PS Questo articolo non vale per gli amici sardi: fra i nuraghi la talpa non esiste!
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