top of page

Pratolina, stop alle piccole infiammazioni

Immagine del redattore: InnavofloraInnavoflora

“M’ama, non m’ama, m’ama, non m’ama…”: chi di noi non ha mai “spetalato” una pratolina o margheritina raccolta distrattamente da un prato cittadino o campagnolo, nell’intento di conoscere il proprio destino amoroso! Anche i più distratti la notano perché costella le aiuole urbane come i prati di campagna annunciando, già da metà dicembre, la primavera con le sue infiorescenze bianche e gialle a perdita d’occhio. È così graziosa che i floricoltori ne hanno ricavato da tempo varietà migliorate, con i capolini fiorali a pompon (ricchissimi di “petali”) bianchi, rosa chiaro o scuro e rossi, perfette da coltivare in vasi e ciotole. Ebbene, queste varietà coltivate sono solo ornamentali, mentre la specie selvatica (Bellis perennis) ha anche proprietà officinali molto interessanti.


Virtù medicinali della pratolina

Ricca di olio essenziale, tannini, saponine, resine, acidi organici e mucillagini, la pratolina ha proprietà depurative, diuretiche, sudorifere, espettoranti, antinfiammatorie, toniche, astringenti e antianemiche. Nell’800, ai bambini anemici le mamme davano per tre volte al giorno un tè di margheritine addolcito con miele; la stessa tisana placava i bruciori gengivali dei piccoli al momento della dentizione. Gli adulti consumavano le foglie crude in insalata, perché depurano il sangue e alleggeriscono il lavoro del fegato. 

Per uso esterno aiuta a riassorbire edemi ed ematomi e calma le infiammazioni delle mucose; mentre l’olio estratto dalle foglie placa il prurito cutaneo da eczemi.rattolo ben chiuso e all'asciutto.



Coltivare la pratolina

La specie selvatica si può coltivare a partire dalle sementi (le migliori case sementiere le hanno in catalogo), oppure cercando le piantine nei Centri Giardinaggio che abbiano un vasto assortimento di erbacee perenni.

Le comuni cultivar a pompon, facilmente reperibili in tutti i Centri Giardinaggio, vanno subito rinvasate in due misure in più o in una cassetta, con un buon drenaggio sul fondo (2 cm di ghiaia). Annaffiate con regolarità (temono molto la siccità) e concimate con un buon concime liquido per piante da fiore ogni 7 giorni. Attenzione: sono piante da esterni, non temono il gelo e amano il sole.


Raccoglierla nei prati

Lo sappiamo tutti: la pratolina cresce ovunque nei prati, nei campi, nei terreni incolti, ai bordi delle strade di campagna, dove il terreno sia ricco di humus. Resistendo bene al freddo, sale fino a 2.400 m di quota, soprattutto nel Sud Italia dove è più frequente in montagna. 

Per chi vive in città la visione più familiare è quella delle pratoline nei giardinetti o nelle aiuole spartitraffico: resistete alla tentazione di raccoglierle, perché sono un concentrato di sostanze tossiche! Scegliete una località di campagna, lontana da strade trafficate, ferrovie o discariche. 

In marzo, con un coltellino ben affilato tagliate alla base, senza danneggiare la radice, le foglie; scegliete i bocciolini chiusi e recideteli sotto il capolino, senza il gambo. Eliminate il terriccio strofinando delicatamente fiori e foglie con un panno, poneteli su un vassoio a seccare all’aria e all’ombra, e riponeteli in vasi di vetro. 


Ricette erboristiche con la pratolina

• Contro tosse e bronchite: infondete in una tazza d’acqua bollente 5 g di foglie e fiori secchi sminuzzati; dopo 15 minuti filtrate e bevete, addolcendo con miele di melata, in dose di 3-4 tazze al giorno.

• Contro il mal di gola: fate dei gargarismi più volte al giorno con 20 g di foglie e fiori secchi lasciati per 5 minuti in mezzo litro d'acqua bollente, filtrando e lasciando intiepidire l’infuso. 

• Contro la cistite: versate 10 g di foglie e fiori secchi in una tazza di acqua bollente; dopo 10 minuti filtrate e addolcite con miele di corbezzolo. Bevetene 3-4 tazze al giorno lontano dai pasti. 

• In caso di infiammazioni della pelle e delle mucose: bollite un litro d’acqua con 100 g di pianta intera essiccata, fate macerare per mezz’ora; filtrate e applicate compresse imbevute del liquido tiepido.

• Per cicatrizzare ferite e piaghe: applicate prima della fasciatura, direttamente sulla parte lesa, le foglie fresche ben lavate e asciugate.

Comments


bottom of page