Una bustina di semi costa da 2,50 a 6 euro (per le specie più pregiate) e contiene un numero di semi variabile in base alla rarità e alla dimensione. Da una bustina di semi normali (es. prezzemolo, insalata, ravanello, lobelia, petunia, zinnia ecc.) potete ottenere fino a un centinaio di piante. E, in media, ci potete riempire un’aiuola o parcella da almeno 6-8 mq, o una decina di cassette standard da balcone.
Dunque, partire da seme conviene. A patto di sapere come seminare e trattare le piantine che ne nascono, seguendo alla lettera i passaggi giusti. In più, dà soddisfazione (“Questo l’ho fatto io!”) ed è divertente, specie se lo fate insieme ai piccoli di casa.

Le migliori piante dai semi
Teoricamente, tutte le piante si possono ottenere da seme e, nel vostro Centro Giardinaggio, trovate vere curiosità, come i semi di olivo piuttosto che di caffè, cardamomo, cipresso, luffa o liquerizia, o autentiche rarità, come quelli di banano, okra, cotone, kiwano, lagenaria, arachidi o papaya. Nella pratica, la semina è riservata in genere a piante “facili”, annuali, biennali o perenni da fiore, aromatiche o da orto, perché garantiscono il risultato: seminarle è facilissimo e in breve tempo avrete i fiori o gli ortaggi. Le altre categorie sono riservate ai superappassionati: per es., i semi delle succulente necessitano di un tempo infinito prima di dare una piantina di dimensioni visibili, in un ambiente controllato.

A dimora o in seminiera
Potete seminare a dimora – in piena terra o nel vaso definitivo – oppure in contenitori provvisori: in questo caso il processo è più lungo, perché sarà necessario, a un dato momento, il trapianto a dimora e, prima, il “ripicchettaggio”, ossia il trasferimento in vasetti singoli.
La semina in piena terra nell’orto o nelle aiuole in giardino si effettua per le piante da orto o da fiore quando la temperatura (ideale 15 °C, minima 10 °C) è idonea alla germinazione. Quindi gli ortaggi estivi nel Nord Italia si seminano in aprile (maggio sulle Alpi) e nel Sud in marzo; quelli autunnali nel Nord in settembre e nel Sud in ottobre; quelli invernali solo nel Sud in novembre-dicembre; i fiori annuali nel Nord in marzo-aprile (maggio sulle Alpi) e nel Sud in febbraio-marzo; quelli biennali in settembre nel Nord (agosto sulle Alpi) e in ottobre nel Sud; quelli perenni indifferentemente in primavera o autunno. Attenzione: non tollerano trapianti papaveri, nigelle, cosmee, girasoli, nasturzi, piselli odorosi tra i fiori, tutte le Leguminose, ravanelli, carote, insalate da taglio tra gli ortaggi.
In alternativa potete seminare in seminiere o semenzai, che trovate facilmente nei Centri Giardinaggio: sono vaschette basse di plastica con coperchio trasparente, da tenere in una stanza fresca (15-18 °C) e molto luminosa ma senza raggi diretti sulle piantine. Riempitele dell’apposito terriccio per semine fino a un dito sotto il bordo e livellate bene il letto di semina. In questo modo anticiperete i tempi rispetto alla semina a dimora: incominciate in gennaio nel Sud, in febbraio nel Centro e nel Nord, in marzo sulle Alpi, per avere le piantine da trapianto a dimora tra marzo e maggio.

Semina a spaglio o su file
A spaglio si semina solo a dimora in piena terra: per es. il tappeto erboso, i ravanelli, gli spinaci, le misticanze nell’orto e le annuali da fiore in giardino. Velocissimo, richiede però mano regolare e assenza di vento per evitare di svuotare la bustina tutta nello stesso punto. Dopo la semina rastrellate delicatamente il terreno per coprire i semi (altrimenti gli uccelli banchettano) e irrigate a pioggia leggerissima per non spostarli. A germinazione avvenuta, dovrete però andare a caccia delle malerbe per eliminarle prontamente.
La semina su file richiede più tempo inizialmente: possono essere file parallele (nell’orto), perpendicolari o anche in cerchi concentrici o intersecati (in giardino). Per tracciarle utilizzate una fettuccia bianca, un metro a nastro o il tubo dell’acqua: a fianco, con il calcio del rastrello o la lama della vanga segnate il solchetto, profondo 2-3 cm. Rispettate le distanze finali tra le piante. Coprite le file con sabbia, il cui colore diverso dalla terra segnalerà dove avete seminato. Irrigate leggermente a pioggia e mantenete sempre umido. Sarà molto più facile individuare le malerbe a germinazione avvenuta.
La semina in file è richiesta anche dalla seminiera dove la linea si traccia con un righello. Appoggiate i semi e coprite smuovendo i granelli di terra con un rastrellino, vaporizzate bene il substrato con il nebulizzatore, incoperchiate e ponete in un luogo caldo e luminoso ma non soleggiato.
Dai semi al trapianto
La germinazione avviene in 5-45 giorni a seconda della specie e della temperatura: gli estremi citati sono per i fagiolini nani a fine maggio e il prezzemolo in marzo… Compare per prima una coppia di “false foglie”, le foglie cotiledonari: questo è il momento di togliere il coperchio, perché subito dopo si forma la “plantula” con le sue foglie e quelle cotiledonari si seccano e cadono.
In seminiera, quando spunta la prima coppia di foglie vere, diradate scalzando con la punta di una matita le piantine più stentate, più basse o addossate ad altre. In piena terra invece il diradamento si compie allo stadio di 4-5 foglie vere, eliminando le plantule più deboli, ma anche quelle troppo vicine rispetto alla distanza corretta.
In seminiera, quando le piantine avranno 6-8 foglie vere, effettuate il “ripicchettaggio” (inutile con semina a dimora): trapiantate ogni plantula in un vasetto singolo da 8-10 cm di diametro in attesa della messa a dimora definitiva in esterni.
Infine, quando la temperatura è stabilmente superiore a 15 °C, procedete con il trapianto a dimora, proprio come fareste avendo acquistato i singoli vasetti nel Centro Giardinaggio.
Attenzione: durante tutte le fasi dalla semina al trapianto mantenete sempre una sufficiente umidità nel substrato.
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