Conoscete i microgreen? Sicuramente li avrete mangiati in qualche ristorante trendy: sono minuscole pianticelle, lunghe 2-3 cm e formate da due sole foglie. Guarniscono il piatto, ma donano anche un tocco di sapore, visto che spesso sono piccantine e aromatiche. E sono ricchissime di sostanze nutritive: vitamine, minerali e altri composti organici, come acidi organici, flavonoidi, antociani ecc., a seconda della specie coltivata. Consumare microgreen, quindi, fa anche molto bene alla salute.
Se al ristorante arrivano direttamente da serre di produzione automatizzate e sterili, a casa potete produrli anche voi, con pochi, semplici passaggi.
I semi per microgreen
Potenzialmente tutte le piante erbacee commestibili possono fornire microgreen, dalla lattuga al prezzemolo, passando per le carote o la zucca. Tuttavia ci sono alcuni ortaggi che contengono una quantità di vitamine, minerali e altre sostanze benefiche più elevata di altri: sono per esempio tutte le verdure della famiglia delle Crucifere o Brassicacee, cioè i cavoli & co. E proprio questi vengono scelti per ottenere i microgreen: rucola, ravanello, cavoli, senape, rapa, crescione sono le sementi più consigliabili per ricavarne le micro-piante. Tanto che esistono linee di sementi apposite per microgreen, biologiche e super-selezionate per il consumo immediato della piantina: le trovate nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia.
Microgreen fatti in casa
In una vaschetta (quelle di plastica della frutta confezionata vanno benissimo) versate un ottimo terriccio bio per piante da orto fino al bordo e bagnate con il vaporizzatore fino a inumidire bene il terriccio. Seminate metà bustina, cercando di distribuirla in tutta la vaschetta. Coprite con la pellicola trasparente senza smuovere la vaschetta e ponetela alla luce e al caldo (non sul termosifone!). Appena vedete spuntare lo stelo della piantina, togliete la pellicola trasparente. Nell’arco di 7-10 giorni (dipende dalla specie scelta) le piantine saranno pronte.
Pronti per la tavola
Arrivate all’altezza di 2 cm, potete tagliarle facilmente con la forbice, sciacquarle velocemente in un colino sotto l’acqua corrente e servirle in tavola. I microgreen si servono rigorosamente crudi o, al massimo, saltati per mezzo minuto in un wok a fuoco vivo. Il calore infatti uccide molte vitamine e altre sostanze benefiche sensibili alle alte temperature.
È bene consumare i microgreen entro i 3 cm d’altezza perché, quando le piantine iniziano a emettere altre foglie, tendono a indurire i tessuti e aumentare la piccantezza e l’aromaticità, e l’esperienza gustativa non è più la stessa.
I microgreen non sono germogli
I microgreen non sono germogli, perché hanno già le due foglie cotiledonari (le prime che nascono), mentre i germogli hanno solo l’apice germinativo. I primi, inoltre, si consumano senza il seme, che è stato svuotato delle sostanze di riserva per far nascere appunto la piantina con le foglioline, dove si sono concentrate le sostanze utili. I germogli, invece, si mangiano con il seme, che contiene ancora tutto il patrimonio nutritivo. Infine, per i microgreen si scelgono ortaggi le cui foglie siano ricche di elementi benefici; per i germogli si utilizzano semi carichi di sostanze utili, per es. cereali e legumi.
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