Vi sarà senz’altro capitato di incorrere nel marciume radicale, magari senza riconoscerlo… Accade quando una pianta d’appartamento o da fiore in vaso appassisce all’improvviso: a tutti viene da pensare che abbia sete, e quindi la si annaffia. Trascorre un giorno, e le foglie e i rametti restano appassiti. Dunque, spesso si bagna di nuovo, pensando di averla annaffiata troppo poco. Al terzo giorno ci si insospettisce e finalmente si tasta il terriccio: bagnatissimo, quasi zampilla gocce d’acqua schiacciandolo. E allora perché foglie e rami non si rialzano?
Sintomi del marciume radicale
Perché si è creato un marciume radicale: le radici sono marcite e con loro tutta la pianta. In realtà, l’appassimento iniziale era già dovuto a un eccesso d’acqua nel pane di terra: se avessimo toccato il substrato già il primo giorno, probabilmente l’avremmo sentito umido. Annaffiando – perché si è dato per scontato che la pianta fosse a secco – la situazione è solo peggiorata.
Magari le foglie sono già chiazzate di grigio-nero più o meno umido lungo i bordi, e forse anche il fusto al colletto è già annerito. Purtroppo la pianta non si riprenderà più e si seccherà pur restando verde in 4-5 giorni. Infatti le radici sono morte per asfissia: l’acqua ha occupato tutti gli spazi nel terriccio, eliminando l’ossigeno e favorendo invece lo sviluppo di funghi (Fusarium, Phythophtora ecc.) che distruggono l’apparato radicale.
Marciume radicale da eccesso d’acqua
Il marciume è causato da un eccesso di annaffiatura abbinato a un terriccio non o poco drenato. Ecco 5 trucchi utili per annaffiare nel modo corretto.
Controllate che il terriccio non sia ancora bagnato, neppure in profondità. Vi sveliamo il “trucco del bastoncino”: prendete uno spiedino di legno di quelli lunghi oppure un tutore che trovate in vendita a mazzetti nei Centri di Giardinaggio; infilatelo lungo il bordo del vaso fino al fondo ed estraetelo. Se è tutto asciutto, la terra è secca, ma se esce bagnato e cosparso di granelli di terra, è in atto un forte ristagno idrico alla base, che sta portando al marciume radicale.
Non esagerate con la quantità (è sempre meglio poca e spesso che tanta e di rado),
Versate l’acqua nel sottovaso e verificate che venga assorbita entro 5 minuti; se così non è, svuotate subito il sottovaso.
Ricordatevi che, soprattutto in interni, le piante muoiono più per annegamento che per siccità.
Alla siccità c’è quasi sempre rimedio (annaffiare subito), ma per l’annegamento non c’è nulla da fare.
Marciume radicale da scarso drenaggio
Il drenaggio sul fondo è importantissimo: 1 (discreto drenaggio), 3 (buon drenaggio) o 5 (ottimo drenaggio) cm di argilla espansa o ghiaia grossolana sono indispensabili per far scivolare l’acqua fuori dal vaso ed evitare che la terra la trattenga, inumidendo troppo le radici e perdendo l’aria che deve sempre circondare l’apparato radicale (tranne che nelle piante acquatiche).
Informatevi se la vostra pianta teme molto i ristagni idrici, cioè è particolarmente sensibile agli eccessi d’acqua; oppure non teme i ristagni a indicare viceversa.
Alcune specie, poi, desiderano anche un terriccio leggero, come quello per piante grasse, oppure addizionato di perlite, pomice, lapillo o sabbia, tutti materiali che drenano anch’essi l’acqua in eccesso (e che trovate nei Centri Giardinaggio).
Quindi informatevi e rispettate sempre le esigenze delle specie che coltivate: se le indicazioni colturali prevedono un “ottimo drenaggio”, mettete 5 cm di palline sul fondo, e analogamente se il substrato deve essere leggero accertatevi che lo sia effettivamente.
Cosa fare in caso di marciume radicale
Abituatevi a osservare le vostre piante e, ai primi sintomi sospetti, estraete la zolla di terra dal vaso e valutate il fondo: se è fradicio, togliete con le dita tutta la terra bagnata, prendete un nuovo vaso delle stesse dimensioni, ponete sul fondo il drenaggio, coprite con buon terriccio nuovo, inserite la zolla e riempite di terra asciutta. Se invece il pane di terra è tutto secco, allora i sintomi sono riconducibili proprio a carenza idrica.
Attenzione: quando il terriccio è inzuppato, anche rinvasando con terra asciutta è molto probabile che il danno alla pianta sia già irreversibile. Cioè le foglie non si rialzeranno più e anzi appassiranno fino a seccarsi con tutti gli steli.
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