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  • Immagine del redattoreInnavoflora

Lumache all’attacco

Qual è il nemico n. 1 di chi coltiva l’orto (ma anche di chi ha un giardino)? Sicuramente le lumache, cioè le chiocciole e soprattutto le limacce (senza guscio), più agili e affamate. Sì, perché le lumache sono in grado di divorare in una sola notte tutte le piantine d’insalata appena trapiantate, se i molluschi sono più di una ventina, così come di distruggere un intero cespo di Hosta in pochi giorni. Per inciso, insalata e Hosta sono le leccornie preferite da questi animali mollicci.

Le uova si schiudono nel terreno a fine marzo nel Sud Italia e a metà aprile nel Nord per concludersi rispettivamente a inizio novembre e a metà ottobre. Se la bella stagione è piovosa, l’infestazione aumenta perché questi molluschi si moltiplicano a dismisura e prosperano nell’umidità.


Piante per lumache

Colpiscono diversi tipi di piante erbacee, sia annuali sia perenni, da fiore e da orto, con preferenza per queste ultime e per quelle a foglia morbida e non pelosa o scabra o coriacea. Oltre al fogliame, attaccano in particolare i frutti: gli zucchini appoggiati sul terreno, ma anche i pomodori strisciando sui sostegni delle piante.

In una sola notte, poche lumache azzerano una dalia, rosicchiano un giglio, bucherellano le foglie della Hosta. A volte il danno è così grave da ridurre la pianta senza più foglie, con ovvie conseguenze estreme.

Ovviamente, i giardini anche in estate conservano sempre una certa umidità se vengono annaffiati con regolarità, ed è per questo che le lumache riescono a sopravvivere anche nelle estati più calde. Basta una tiepida pioggia estiva per vedere “esplodere” lumache e chiocciole: si accorciano anche i tempi (meno di 30 giorni) di schiusa delle uova (fino a 400 per ogni deposizione) e di sviluppo dei giovani, tanto che in annate favorevoli si può arrivare a tre generazioni nella buona stagione.



Prevenire gli attacchi

Per limitare i danni in giardino e nell’orto bisogna partire dall’autunno. Dato che le uova svernanti vengono deposte nel primo strato di terra, alla prima gelata bisogna lavorarla superficialmente senza rivoltare le zolle, in modo che le uova siano esposte al freddo e agli uccelli. Se invece si rivolta la zolla, si interrano venendo protette e superando l’inverno… In alternativa, si può preparare molto presto il letto di semina, per portare uova e adulti allo scoperto; poi, comprimendolo bene, sarà impossibile rientrare al riparo; in seguito bisogna seminare solo quando il pericolo di gelate è scongiurato: le piantine cresceranno in fretta, prima delle lumache.

Per salvare le piante in giardino e nell’orto, prima che emettano le foglie vanno circondate (per un diametro di 50 cm) con materiali come ghiaia, segatura, corteccia di conifere, cenere di legna, fuliggine, gusci d’uovo sbriciolati (che però apportano calcare al terreno), fondi di caffè (che però acidificano il suolo), da rinnovare molto di frequente (3-7 giorni) e in caso di pioggia. Anche il tappeto erboso regolarmente sfalciato (con raccolta dei residui) è un deterrente. No invece ai teli di plastica, che offrono un rifugio ideale.

L’irrigazione a goccia o con l’annaffiatoio non inumidisce il terreno a sufficienza per fornire un buon habitat, al contrario di quella a pioggia (con gli irrigatori o con la canna). In questo caso è meglio agire la mattina presto, fornendo una quantità bastevole per alcuni giorni: le lumache non escono di giorno, per sfuggire al sole che le dissecca e agli uccelli.


Combattere le lumache

Su superfici ridotte, si possono raccogliere manualmente. All’alba e al crepuscolo sono in movimento, mentre nelle ore più calde si devono cercare nei ripari come sottovasi, sacchetti appoggiati a terra, teli da pacciamatura, mucchi di foglie, pietre, rami striscianti di arbusti ed erbacee ecc.

Sempre con infestazioni non eccessive si possono interrare le trappole (reperibili già pronte nel vostro Centro Giardinaggio o realizzabili con un comune sottovaso) da riempire con la birra, di cui sono ghiotte: vanno svuotate ogni 4-5 giorni e il liquido va reintegrato.

Per combattere una forte infestazione bisogna ricorrere alle esche granulari chimiche o biologiche, leggendo con attenzione l’etichetta del prodotto. Quelle chimiche – che si possono acquistare solo se si possiede il “patentino”, ossia l’attestato di superamento di un corso sui fitofarmaci – vanno sparse in pochi granuli alla volta, ripristinandoli ogni 7-10 giorni in posizione differente; i granuli vanno protetti con tegole o mattoni forati, o con l’apposito coperchio, per evitare che bambini o altri animali possano cibarsene; è necessario eliminare ogni giorno le lumache morte: anch’esse richiamano i propri simili e, se ingerite da uccelli e altri predatori, ne causano la morte.

Le esche naturali contengono fosfato di ferro, una sostanza non tossica per l’uomo e gli animali, né per il suolo e la sua microfauna, e che non richiede un tempo di carenza. A differenza di quelle chimiche, vanno sparse in piccole quantità su tutta la superficie da proteggere, ma non richiedono strumenti di copertura, né l’eliminazione dei molluschi morti perché non sono nocive per altri animali.



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