Sognate i Caraibi ma ogni domenica andate al lido vicino a casa? Oppure andate alle Eolie o in Puglia e vorreste ricreare quella magica atmosfera cromatica nel vostro terrazzo o giardino? In entrambi i casi prendete una buganvillea (Bougainvillea glabra sanderiana)! Vi regalerà una cascata di colore inimitabile da maggio a settembre, spettacolare sullo sfondo del cielo blu (ma quello non lo potete comprare nel Centro di Giardinaggio…)!
Ora che gli inverni non fanno più paura neanche nel Nord Italia (Alpi escluse!), non avete più scuse per non portarvi a casa almeno un esemplare, grande o piccolo che sia, e godere della sua impagabile bellezza!
Non petali, ma brattee
Innanzitutto, una curiosità: quelli che abitualmente vengono chiamati fiori, non lo sono! I “petali” colorati, classicamente fucsia, ma anche bianchi, rosa, gialli, rossi o porpora, botanicamente si chiamano “brattee” e sono foglie modificate (colorate) per attirare gli insetti impollinatori verso i veri fiori che – se li osservate da vicino – sono sempre tre, bianchi, di forma circolare, al centro appunto delle brattee.
La buganvillea è una sarmentosa (ossia dotata di lunghi tralci che però non si arrampicano da soli, ma vanno indirizzati ed eventualmente legati ai supporti: attenzione nel fissaggio, perché i rami sono dotati di uncini pungenti!) ideale per coprire velocemente reti, gazebo, recinzioni e, con una grata, muri e colonne. Può allungare i tralci anche fino a 6 m (in casi eccezionali anche oltre) ed è una semi-sempreverde: in climi miti non perde le foglie, mantenendo la copertura anche durante l’inverno.
Oltre alle varietà a brattee colorate, esistono anche cultivar a foglia variegata di bianco o di giallo, a loro volta con brattee di tinte differenti.
Buganvillea in giardino (quasi) ovunque
Originaria del Sud America, ora può essere piantata in piena terra anche da Milano compresa in giù, con l’accortezza di scegliere una posizione molto soleggiata e riparata dai venti freddi. Nelle restanti zone fredde va coltivata in vaso, da coprire d’inverno con un telo di non tessuto nel Nord-Ovest, e da ricoverare in una stanza non riscaldata sulle Alpi e Alto Appennino. Ça va sans dire, in zone miti sta benissimo in giardino senza particolari precauzioni. Attenzione: la varietà tipica, sanderiana, tollera fino a 0 °C senza protezioni, mentre tutte le varianti di colore o di foglia sono più delicate, e in Val Padana vanno coltivate in contenitore da proteggere.
Che abitiate al Sud o al Nord, la sua posizione preferita è in pieno sole: in Meridione però coprite il piede con altre piante o con una tegola o un’assicella.
Il terreno deve essere sempre molto ben drenato, con 5 cm di ghiaia grossa sul fondo della buca. Datele subito il sostegno: se è una infrastruttura esistente, ponete la pianta a 40 cm di distanza, indirizzando poi i tralci; altrimenti ponete il traliccio contemporaneamente alla messa a dimora. Per il primo anno dall’impianto l’annaffiatura deve essere regolare e abbondante (bagnatela anche in inverno se non piove!), poi solo nelle estati più calde. Concimatela in autunno e in primavera con un prodotto granulare a lenta cessione per arbusti da giardino. In febbraio potate drasticamente i rami più deboli e accorciate di circa 1/3 i rami principali. Potete moltiplicarla per talea di ramo dell’anno precedente in maggio-giugno, da mettere in metà torba e metà sabbia leggermente umide, e da tenere all’ombra.
In vaso con il supporto
In balcone o terrazzo serve un vaso di diametro 28 cm per una pianta alta 30 cm, 50 x 50 x 50 h cm per una pianta di 120 cm. Ponete 5 cm di ghiaia grossa sul fondo e riempite con metà terriccio per piante da fiore e metà humus. Non usate il sottovaso. Rinvasatela ogni anno in 1-2 misure in più finché la pianta è giovane, poi ogni 2-3 anni fino alle dimensioni massime raggiungibili, dopodiché ricambiate il terriccio superficiale grattandolo ogni primavera e aggiungendone di nuovo. In un contenitore di dimensioni adeguate può vivere per una ventina d’anni, se ben curata. Inserite sempre un traliccio sul quale arrampicarsi, indirizzandovi i tralci e legandoli morbidamente con un laccio man mano che crescono. Attenzione: la salita su un supporto esterno fisso comporta che, se d’inverno il vaso va spostato in interni, i tralci vanno tagliati anzitempo (a ottobre) per staccare l’esemplare, depauperando la pianta che si indebolirà.
Annaffiate molto e di frequente da maggio a settembre, ma solo su terriccio asciutto; poco o nulla nei restanti mesi, a seconda della temperatura a cui sverna. Concimatela da aprile a settembre, ogni 15 giorni, con un prodotto liquido per piante fiorite nell’acqua d’irrigazione. Da novembre a marzo va protetta con un telo se le temperature si abbassano troppo. E se, pur protetta, la pianta dovesse perdere tutte le foglie, significa che il luogo è molto freddo: se potete, spostatela in un punto più caldo, altrimenti aspettate la primavera, e intanto annaffiatela veramente poco.
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