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Immagine del redattoreInnavoflora

Afidi o “pidocchi delle piante”, come liberarsene

Aggiornamento: 31 gen 2022

Gli afidi sono come noi: potendo scegliere, preferiscono nutrirsi di una pianta molle, dolce, succosa, anziché di una dura, fibrosa, asciutta. Peccato che un vegetale diventi tanto più molle quanto più subisce uno stress: la sua consistenza abituale, di pianta sana, è piuttosto coriacea e dunque sgradita ai “pidocchi delle piante”. Ma gli stress sono all’ordine del giorno per tutte le piante: oltre a coltivarle correttamente, possiamo aiutarle a rinforzarsi attraverso prodotti, chiamati “corroboranti” che, fra l’altro, le rendono poco appetibili ai parassiti animali e alle malattie fungine, a partire proprio dagli afidi.


Cosa sono gli afidi e dove stanno


Questi insetti nocivi sono multiformi: con ali o senza, gialli, verdi, grigi o neri, lunghi da 1 a 1,4 mm. Appartengono a specie diverse e colpiscono praticamente tutte le piante, dagli abeti alle zucche, passando per gli arbusti, i rosai, le erbacee da fiore o da foglia, le orticole e gli alberi da frutto.

Si fanno vivi nella bella stagione: dall’inizio di marzo nel Sud Italia e dalla metà-fine marzo nel Nord Italia si notano già sulle piante in esterni.

Si ammassano di preferenza sui germogli, dove i tessuti sono più morbidi, perché proprio lì si stanno formando le nuove foglioline e i boccioli. Lì, formano una sorta di manicotti brulicanti di individui.


5 danni da afidi

  1. I danni che causano sono gli stessi su tutti i vegetali: innanzitutto pungono i tessuti deformandoli e sottraendo linfa, fino a causarne il disseccamento. I soggetti colpiti smettono di crescere e soprattutto di fiorire.

  2. Con la puntura, possono trasmettere pericolosi virus da una pianta a un’altra: contro di essi non esistono rimedi, se non l’eliminazione delle piante colpite.

  3. Come sostanza di scarto, gli afidi emettono un liquido zuccherino (di nome “melata”) che imbratta la vegetazione sottostante la sede della colonia ed eventualmente oggetti e pavimentazioni che diventano appiccicosi.

  4. Sulla melata che copre le foglie si può sviluppare un fungo, la fumaggine, di colore nero che crea una patina scura, non solo brutta a vedersi, ma dannosa per la foglia che non può più svolgere bene la fotosintesi clorofilliana.

  5. Infine, gli afidi richiamano le formiche, ghiotte di melata: sulle piante si noterà un continuo via vai di minuscoli insetti neri.


Come prevenire ed eliminare gli afidi


L’arrivo di tutti i parassiti, animali e fungini, si previene allevando correttamente le nostre piante: spazio adeguato, terriccio adatto, drenaggio ove occorre, irrigazione corretta, concimazione idonea, a cui aggiungere i prodotti corroboranti che irrobustiscono le piante rendendole sgradite alle forme nocive.

Questi stessi prodotti sono anche in grado di intervenire a infestazione iniziata: con ripetute irrorazioni è possibile veder diminuire e poi scomparire la colonia.

Per chi ha fretta, invece, c’è una soluzione drastica, non solo per gli afidi ma anche per l’ambiente: irrorare un insetticida a base di piretro che però non va MAI irrorato sui fiori perché uccide anche le api e gli insetti pronubi…


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